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In ricordo del Maestro Gualtiero Marchesi

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“L’esempio è la più alta forma di insegnamento”

“Se è vero che il futuro dipende da ognuno di noi, allora il futuro è già.
L’unico modo per intravederne le mosse è di fare un passo indietro.
Nel caso della cucina, un passo indietro fino alle radici dei nostri sapori.
Guardarsi in casa, ricordare, perché un presente senza memoria è pericoloso.
Chi ricorda sa e allora può attualizzare un piatto, renderlo moderno senza tradirne lo spirito.
Non sopporto chi ingolfa le ricette con una quantità inverosimile di ingredienti, possibilmente molto cari.
È chiaro che, rispetto ai bisogni e ai gusti di cinquant’anni fa, andiamo verso una maggiore semplicità 
da cui dipende l’attrazione dei giovani verso le cucine orientali.
Naturalmente, c’è anche il rovescio della medaglia, quando si scivola dalla semplicità all’omologazione.
Per questo mi interessa conoscere cosa mangiano i giovanissimi, ripartendo da lì, da una diversità spesso negata.
Non esiste, a mio giudizio, una cucina alta o bassa, ma una cucina che, a qualsiasi livello,
si divide salomonicamente in cucina buona o cattiva.
Anche un panino sa essere pessimo, oppure dirti qualcosa, al di là dell’immediato soddisfacimento della fame.
Qualche giorno fa, ho visto in via Madonnina, a Milano, una testa scolpita così essenziale che oltre non si poteva andare.
Un esempio di purezza, dove non c’è più margine per modificare. Che bello!
Quando provi questa emozione significa che nella semplicità affiora anche una parte di invisibile.
Significa che il diversamente buono e il diversamente bello hanno, per un attimo, trovato la forma in cui esprimersi.
Per i cuochi, quelli veri, la materia è il fine e il mezzo della loro arte.
Nella materia è già suggerita la composizione.
Penso di essere un buon maestro, visto i risultati ottenuti dai miei discepoli.
Per insegnare non bisogna avere segreti e incontrare qualcuno che si ponga continuamente delle domande.
Intanto, abbiamo gettato le basi di un’Accademia che rappresenterà la parte propulsiva della
Fondazione Gualtiero Marchesi, e in quell’ambito vorrei coinvolgere tutti i miei discepoli.
Una bella compagnia di cervelli, per non parlare dei caratteri.”

Gualtiero Marchesi

Il Gelato in Trattoria… Perchè no?

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Tradizione e Innovazione oppure Tradizione o Innovazione? Il dilemma gastronomico degli ultimi tempi sembra aver trovato una risposta certa e sicura… la Tradizione è Innovazione! Bandite siano le nostalgie, serve voltarsi avanti! La difficoltà, e la creatività, sta nel rendere eccezionale un prodotto normale. Spazio ai cuochi (agli osti, direbbero altri!) custodi della tradizione!

Altro appuntamento da non perdere nella Milano più golosa del 2017 è la scuola di gelato firmata PREMIATE TRATTORIE ITALIANE. Tre chef presenteranno gusti speciali in uno spazio unico firmato IFI (video).

Si comincia sabato 14 Ottobre ( ore 13:15 ) con  il Maestro Gelatiere Davide D’Arpino Fusar Poli per la Trattoria Visconti – Ambivere (BG).

Domenica 15 Ottobre (ore 19:00) sarà la volta di Franco Malinverno (pastry – chef e gelatiere dal 1976) del Caffè La Crepa di Isola Dovarese (CR).

Lunedì 16 Ottobre (ore 12:00) toccherà ad Alberto Bettini (chef patron) della Trattoria da Amerigo 1934 di Savigno (BO) chiudere la rubrica “il Gelato in Trattoria”.

Tre gelati “gourmet” in grado di raccontare una dolce storia di queste tre storiche realtà della ristorazione italiana.

NON MANCARE!*

*per informazioni e prevendite biglietti www.milanogolosa.it

Un’amicizia che diventa realtà… #PREMIATETRATTORIEITALIANE

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Dopo anni di amicizia (fidanzamento secondo alcuni) i soci fondatori delle Premiate Trattorie Italiane si sono dati appuntamento Lunedì 8 Maggio 2017 presso l’ufficio registri dell’agenzia delle entrate di Cremona per depositare l’atto costitutivo e registrare lo statuto ufficiale dell’associazione. Un passo importante volto alla salvaguardia, alla tutela e alla promozione del patrimonio gastronomico italiano nella sua interezza, complessità e varietà.

Capitanati dal Presidente Federico Malinverno, Sergio Circella (vicepresidente), Avgustin Devetak e Alberto Bettini (segretario) hanno compiuto questo passo con tanti obbiettivi e numerose prospettive.

Come si legge nell”articolo 2 dello statuto “L’Associazione persegue esclusivamente finalità di utilità sociale, con lo scopo di promuovere il patrimonio enogastronomico italiano, inteso come espressione della storia, delle tradizionidell’identità culturale del nostro Paese, nonché componente essenziale alla proposta turistica di qualità ed alla valorizzazione ambientale di particolari territori ricchi dal punto di vista paesaggistico/architettonico e caratterizzati da produzioni agricole/enogastronomiche di elevato livello qualitativo.”

D’ora in poi l’Associazione sarà aperta a tutti i proprietari di trattorie tipiche o di attività ristorative storicheradicate nel territorio d’appartenenza, che hanno ottenuto importanti riconoscimenti da parte della critica di settore e aventi caratteristiche consone al raggiungimento degli scopi sociali e che ne condividono le finalità e s’impegnano per la realizzazione delle stesse.

Questo processo è stato reso possibile grazie a CassaPadana, banca di credito cooperativo, e Studio Associato Franguelli-Girelli che hanno sostenuto e coadiuvato l’associazione in questa fase preliminare mettendo a disposizione le loro competenze, le loro risorse, i loro uffici e i loro strumenti.

Ora l’associazione guarda avanti e comincia a muovere i primi passi in vista del nuovo sito web (disponibile entro la fine dell’anno), della nuova brochure (prevista per luglio 2017) e della cena-evento nazionale fissata per il 3 Luglio a Savigno presso la Trattoria da Amerigo 1934. Un menu speciale porterà in scena tutte le associate raccontando la loro storia e i loro luoghi di provenienza (per informazioni e prenotazioni T. 051 6708326)

I soci non mancano di ringraziare tutti coloro (aziende, amici e giornalisti) che hanno favorito e creduto in quest’ambiziosa avventura!

 

Ottant’anni straodinariamente normali

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Tutt’altro che banale il titolo dell’ultimo libro pubblicato da Alberto Bettini, nel quale, il trattore bolognese racconta la storia del suo locale in tanti brevi episodi: divertenti, coinvolgenti e interessanti.

Aneddoti, riflessioni, lettere, personaggi, ricette e fotografie che sanno trasportare il lettore a spasso per il mondo “a braccetto” con l’autore.

Tanti momenti di vita che capaci di raccontare una storia sana fatta di amore e dedizione verso il proprio lavoro.

Amerigo, Libro, Bettini, Odoya

In vendita in tutte le librerie d’italia.

Incontri ravvicinati di fine estate… da Amerigo

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Scampagnata tra le praterie e nei boschi che salgono a Merlano in compagni di tanti alberi, persone amiche, sntiche case, cibi suggestivi e scorci panoramici.

“Il nostro è un progetto fatto di passeggiate dedicate alla scoperta del territorio che ci circonda; il filo conduttore sarà la nostra cucina guidata da ciò che il momento ci offre. Saranno momenti da trascorrere in compagnia, tra natura, cultura e spuntini, per una giornata in stile Amerigo.”

Parola di Alberto Bettini

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